Fiore
Nel giardino segreto, nel giardino dell’impossibile, o sul cammino della ricerca interiore, si può arrivare a cogliere, se si è ricercatori abbastanza e fortunati il giusto, un fiore che ci cambierà la vita, quello del silenzio. A me è successo di trovarlo grazie a un libro che si intitola appunto “Il Fiore del Silenzio. La meditazione per gli adolescenti, via all’autoconoscenza”, Gabrielli Editori. L’autrice è Sabina Micaglio, councelor socio educativa, che da anni si impegna per guidare le giovani menti adolescenti ad apprendere la pratica della meditazione e sviluppare una Vita Armonica.
Qualche anno fa, in epoca pre covid, avevo ascoltato una conferenza intitolata “Adolescenza, una stupenda opportunità”, in cui l’autrice presentava il suo libro a una platea di genitori del Liceo Mamiani di Roma. In quel contesto la Micaglio aveva descritto in modo divulgativo ma scientifico il funzionamento del cervello adolescenziale, la sua evoluzione neurologica e i danni in quella fase evolutiva causati dall’uso di sostanze, spesso automedicazioni a problemi di gestione delle emozioni tipici di quell’età. A fronte di accertate basi scientifiche, aveva illustrato la sua esperienza decennale con adolescenti di varie scuole, da insegnante della pratica denominata Meditazione Profonda Auto-conoscenza (MPA).
Il suo libro infatti è un bel saggio in cui è descritto passo per passo il suo metodo, frutto di una ricerca volta a integrare la MPA a esercizi tipici della formazione nell’ambito del teatro, che aiutano ragazzi e ragazze ad arrivare alla meditazione con un linguaggio più affine al loro. Purtroppo, in quell’occasione la conferenza non aveva illuminato la dirigente e il collegio docenti e il corso non era partito nel noto liceo romano. Era prima del COVID, a oggi un’epoca ancora lontana dall’attualità del disagio adolescenziale. Il numero di ragazzi e ragazze che manifestano problemi di ansia, di depressione, di disagio emotivo all’interno del mondo della scuola e non solo, è in aumento, così come il senso di impotenza di molti insegnanti, ai quali viene imposta una tabella di marcia dettata da programmi e burocrazie stringenti.
Come insegnante di matematica e fisica nel Liceo Scientifico delle Scienze Applicate IIS E. Torricelli di Roma, sono riuscita nell’intento di far approdare il corso di Sabina Micaglio nella mia scuola. Merito dei fondi del PNRR, dedicati ad arginare la dispersione scolastica e alla gestione delle emozioni. Sono fortunata a far parte di un collegio docenti che crede nella parola inclusione e nella costruzione di argini contro i problemi di ansia, di sfiducia, di abbandono degli studi, centuplicati in un sistema del merito, che non lascia spazio alla crescita umana. Dopo il primo incontro tra Sabina Micaglio e gli studenti che si erano iscritti al corso, una mamma mi ha ringraziata perché aveva visto sua figlia tornare a casa più serena. Il corso è partito tardi, a maggio, causa le innumerevoli burocrazie e i tecnicismi scolastici, ma continuerà anche nel prossimo anno scolastico, a beneficio degli iscritti. Hanno risposto in molti, manifestando il bisogno di una guida, che non si occupi solo dei programmi disciplinari, ma veda ragazzi e ragazze per quello che sono, individui che si perdono all’interno di gruppi classe troppo numerosi, faticano a concentrarsi in classe e a casa su qualsiasi cosa che duri più di qualche minuto e manifestano una crescente sfiducia nelle figure di riferimento dei docenti.
Sabina Micaglio, ha una formazione di attrice e pratica la meditazione da trent’anni. La sua intuizione, trovandosi ad insegnare teatro agli adolescenti, è stata creare un corso di concentrazione e auto-rilassamento pensato per ragazzi dai 14 ai 18 anni. In pratica ha adattato gli insegnamenti del suo maestro di meditazione, il gesuita spagnolo Mariano Ballester, all’età degli adolescenti con i quali aveva a che fare e ha aggiunto alla ricetta le tecniche e il linguaggio derivanti dalla sua formazione di attrice teatrale. Il risultato è diventato un corso, che ha condotto negli anni in diversi licei di Roma. I risultati sono stati sorprendenti. Lo si legge nel suo libro che è il racconto di quello che si fa nei suoi corsi, arricchito dalle testimonianze degli adolescenti con i quali ha lavorato. “L’intero percorso”, scrive la Micaglio, “viene offerto alle scuole con il titolo “Corso di Autoconoscenza” perché la maggior parte delle ore sono utilizzate in un vero e proprio lavoro di scoperta di sé, che si dipana attraverso gli esercizi di consapevolezza (…). I ragazzi imparano a conoscersi partendo da uno stato di coscienza molto rilassato, grazie a un’autosservazione gentile e non giudicante. Già solo questa attività di tranquilla osservazione di sé porta grandi frutti, sciogliendo molti nodi interiori e integrando energie spesso bloccate o rimosse da tempo che riprendono a fluire in un tutto più armonico“. Il vero gancio del libro, e dell’incontro con il percorso che Sabina Micaglio propone alle scuole, è la spontaneità e la profondità delle esperienze in prima persona delle ragazze e dei ragazzi. Scrive l’autrice a questo proposito: “Quello che sconcerta nei giovani è l’immediatezza esperienziale, se solo viene offerto loro il giusto cibo per l’anima. Da ciò risulta evidente che questa plasticità dell’anima comporta anche un pericolo: i giovani cui non viene data la possibilità di scoprire le proprie risorse interiori arrivano come assetati, in questa difficile età della vita, ad abbeverarsi presso gli stagni inquinati che la società del consumo offre”.
Il maestro di meditazione occidentale e inventore del metodo di meditazione MPA, di cui Sabina Micaglio è guida, è stato Mariano Ballester, che così scriveva nell’introduzione al volume della Micaglio: “La MPA non ha l’austera severità ed esigenza dello zen, Vipassana, MT e tanti altri metodi tipicamente orientali. Invece le testimonianze che qui incontrerete mostrano esperienze nate dalla quotidianità della vita dei ragazzi occidentali, studenti di normali scuole pubbliche: i voti alti o bassi, i sogni, l’incontro con la propria infanzia, con le normali paure, rabbie, aspettative, felicita intense e altre diverse esperienze dell’esistenza umana. Tutto ciò suppone un enorme potenziale e ricchezza di vita che sono tipici del mondo adolescenziale. Sabina Micaglio, sa offrire ai ragazzi gli strumenti adatti per mettere ordine ed armonia nell’insieme di questa ricchezza”.
Il risultato di questi corsi, per i molti ragazzi e ragazze che li hanno frequentati, è molteplice: c’è un risultato scolastico, nel senso della scoperta della sensazione di apertura della mente, un risultato nel saper gestire le emozioni riducendo lo stress, un risultato nel lavorare sulle proprie convinzioni di base aumentando la propria consapevolezza e riconoscendo i propri sentimenti ‘parassitari’ legati non al presente ma a propri traumi passati. Non ultimo un risultato nel sapere di esistere, una consapevolezza di essere qui ed ora.
Prima testimonianza anonima: “Ho cominciato il corso perché credevo fosse solo per controllare e/o gestire l’ansia, ma ho scoperto che è molto di più! Ho capito che l’ansia, motivo principale per cui ho frequentato il corso, era causata da tutto quello che mi accadeva in testa, dei mille pensieri continui che saltavano nella mente che non mi facevano concentrare o mi facevano distrarre. Grazie al corso sto capendo un po’ meglio come gestirmi, capisco le mie emozioni e mi sento più sicura. Tramite il metodo di meditazione fornito (che non conoscevo), riesco a calmarmi più facilmente e rendermi tranquilla in modo tale da non essere troppo agitata e quindi agire impulsivamente. Essendo io molto emotiva, la meditazione mi tranquillizza anche quando sono stressata, mi aiuta a concentrarmi nello studio ma soprattutto prima di un compito o di un’interrogazione mi calma facendo in modo di non entrare in panico ed avere vuoti di memoria. Mi è piaciuto molto vedere come altre persone si trovano nella mia situazione, e che tutti abbiamo problemi anche se ognuno diverso; bellissimi e interessanti tutti i giochi fatti, capire in modo diverso cose serie (a esempio che siamo sempre disattenti, ci concentriamo troppo sulla paura, sull’ansia, e non OSSERVIAMO). Infatti il corso mi ha insegnato ad osservare, parola chiave per tutto ciò che faccio e ciò che sento, non giudicare né me né gli altri, solo osservare e capire. Se lo consiglio? Già fatto! Consigliato ad una mia amica del Liceo Classico xxxx e anche a lei piace molto! Non c’è che dire, è utile, divertente, fantasioso, interessante e chi più ne ha più ne metta. Soddisfattissima della mia scelta di frequentarlo, non credo mi capiterà mai una possibilità simile!”
Seconda testimonianza anonima: “Premetto che all’inizio ero un po’ scettica su questo corso, però qualcosa mi spingeva a provare, sentivo che sarebbe diventato qualcosa di importante per me. Come risultati, grazie al corso, riesco a gestire l’ansia molto meglio, non ho più paura di dire ciò che penso, ho molta più autostima di prima e riesco a concentrarmi di più quando studio. Ma soprattutto alla fine di ogni lezione mi capitava una cosa che definirei bella ma che non saprei spiegare a parole: mi sentivo felice e allegra e in pace e volevo che tutti fossero come me. Se mi chiedessero il perché non saprei rispondere ma ogni volta era così è forse era anche questo che mi spingeva e mi spinge a continuare, anche perché credo che ci siano molte altre cose da scoprire, sopratutto su me stessa”.
La lettura di questo libro è stata per me un varco, attraverso il quale sperimentare i benefici delle tecniche che Sabina ha cominciato a proporre agli studenti della mia scuola. Ed è stato grazie a questo che ho deciso di partecipare al Corso di Meditazione per Ragazzi e Adulti, che la Micaglio organizza ogni anno sull’isola di Favignana a fine Luglio. Ci sono andata per acquisire più consapevolezza come insegnante e riuscire ad accompagnare al meglio il corso di Sabina nella mia scuola. Ma, come sempre nella vita, ho scoperto appena arrivata che la motivazione profonda era più personale, riguardava il mio cammino di essere umano, da sempre in cerca di qualcosa che prescinda da ruoli e maschere. E questo qualcosa merita un racconto a parte, perché per me trovare il fiore del silenzio ha significato prendermi la responsabilità di coltivarlo, mantenerlo vivo e lasciare che il suo profumo si propaghi dal mio giardino interiore, come è naturale che sia, da qui ed ora in poi…