Plpl2022 – Enteogeno
Perdersi e ritrovarsi è il tema della Plpl2022. E il secondo giorno in fiera per me è stato quello del perdermi. Di ritrovarmi per ora non se ne parla. A meno che non sia ritrovarmi con le amiche, le persone care, i cuori erranti, che ti vengono a cercare o che incontri per caso, nell’insieme di crocevia che è il mercato dei libri in fiera. La parola più bella che ho colto, come un filo d’erba tra tanti, solo più verde e aspirante al divino, me l’ha regalata Nicola Lagioia. Enteogeno, scritta di sua penna sul libro che presentava, dalla copertina verde elettrico, per la casa editrice ADD Editore. “PHARMAKO POEIA” è il titolo del primo volume di una trilogia dell’autore Dale Pendell. Il sottotitolo, incastrato tra disegni di vita e di morte e simboli della chimica, è “Poteri delle piante, veleni e arti erboristiche”. Enteogeno, enteogeno, enteogeno, recitavo dopo aver salutato Nicola Lagioia e Paolo Pecere, che si sono incontrati su Marte (questo il nome della sala in cui presentavano il libro) a parlare di uno scrittore, poeta, botanico, autore di un erbario solo apparente, perché composto di registri diversi, le descrizioni botaniche interrotte da poesie, da citazioni, da formule chimiche, un libro dove perdersi, sperando di ritrovare la possibilità di uno sguardo bambino sul mondo, grazie al potere psichedelico delle piante. Enteogeno, innesto tra ἔνθεος (éntheos), come alla radice della parola entusiasmo, e γενέσθαι (genésthai), ovvero venire alla luce. La parola è stata coniata per indicare particolari piante, utilizzate in contesti spirituali o religiosi. “Un libro per salvare le piante divine”, mi scrive Paolo Pecere e la sua frase è il sunto perfetto dei contenuti di un manuale davvero bello che vuole essere un ponte verso il ripensamento del legame con altre forme di menti, verso la possibilità di cambiare la nostra mente per perderci come individui separati dal mondo e ritrovarci a farne parte, ritrovarci come coscienze non disgiunte da altre coscienze.
La prima edizione di questo volume di Pendell è del 1995, per la North Atlantic Book a Berkley inCalifornia. Allen Ginsberg, poeta recentemente scomparso, motore della beat generation, ne scrisse così: “Un poema epico sugli umori delle piante, un oscuro trattato di alchimia, un puzzle narrativo esperienziale, un moderno ed erudito testo referenziale della natura selvaggia, un giubilante e comico inno alla coscienza cosmica, un manuale di ecologia, un pastiche sulle erbe, un’enciclopedia di antica saggezza sulla controcultura che si oppone alla conservatrice e psicopatica ‘guerra alle droghe’ “.
Dopo questo viaggio nell’universo della parola enteogeno, il mio vagare nella Nuvola si è disperso nelle file (o code), in attesa di ascoltare relatori, autori, così gettonati che le sale gremite si chiudevano prima di poter entrare. Per fortuna ero in compagnia di Lorenzo, giovane studente di lettere, in viaggio assieme ad altri quaranta giovanissimi, nel mondo della Plpl, con il suo docente di editoria, Prof. Roberto Cicala, fondatore di Interlinea Editore.
Con lui, a fianco dello stand G57, ci siamo ritrovati con un bel gruppetto di amanti di questa fiera curiosando tra i libri di Editoriale Scientifica (stand G55). Si è creato così un bel crocevia, dove ritrovare la collana intitolata “Cinema, diritto società”, ideata dalla mia amica storica Chiara Vitucci, docente di Diritto Internazionale, appassionata di cinema (oltre che di fisica!), che ha scritto per la collana “La guerra dietro casa. Lo sguardo del cinema sulla Jugoslavia in fiamme”.
L’editore Andrea Manzillo ha pubblicato come autore il suo primo romanzo dal titolo “Il Nuovo Mondo. La storia vera e falsa di Cristoforo Colombo in viaggio per l’America”, uscito con la casa editrice Homo scrivens. Per chi si stancasse di vagare nella Nuvola, oggi 9 dicembre alle 19:00, l’autore presenterà il suo romanzo alla libreria Bookstorie. Un buon modo per concludere la terza giornata di Plpl2022. È lui a regalarmi la parola crocevia, la usa spesso e in realtà gliela rubo quasi a sua insaputa, ascoltandolo descrivere una casa editrice che nasce negli anni settanta dedicata principalmente ai temi del diritto, ma che oggi presenta collane dedicate anche alla narrativa, oltre che agli innumerevoli crocevia dove il diritto si incontra con la società.
Il tema della mia giornata si è disperso nel mondo delle piante, dicevo. Ho incontrato un libro dal titolo “Parabola di un filo d’erba”, di Ennio Cavalli, edito da Castelvecchi. Lo presentava la poetessa Maria Grazia Calandrone, che mi ha regalato la parola festa. L’autore invece mi ha donato la parola visionarietà. Nel senso di riuscire attraverso la scrittura ad estrarre dagli oggetti significati astratti, metaforici, visionari appunto.
Nel vagare disperso sento di aver sciolto nodi in questa seconda giornata. Quelli legati alle sensazioni di perdere di continuo qualcosa, il senso, il significato, la verità nascosta che sfugge alla mia mente. Per caso ho incontrato la casa editrice piemontese Edizioni Effetto, che aveva tra i romanzi un librino piccolo piccolo, dal titolo “Sciogliere i nodi”.
Una raccolta di racconti, mi spiega l’editore, a cura di Chiara Belliti. Le firme sono di autori emergenti dalla Scuola Holden fondata dallo scrittore Alessandro Baricco.
Che è arrivato anche lui in fiera. Rincorso da studenti e fan, in ritardo per l’evento programmato nella Nuvola, ma riprogrammato a conclusione della giornata.
La mia ultima comparsa invece, con l’ombrello ormai stravolto di parole, dopo la pausa aperitivo con gli amici di sempre, Andrea Mauri, Marilena Votta e Sergio Vivaldi, è stata in prima fila nell’Arena Robinson di Repubblica, dedicata ad ascoltare la scrittrice traduttrice e insegnante Gaja Lombardi Cenciarelli. L’autrice di “Domani Interrogo” per il Catalogo Marsilio, dialogava con Paolo di Paolo sul tema del nuovo titolo dato al “Ministero dell’Istruzione e del Merito” ovvero sul senso di quella parola, Merito, appiccicata in coda a una scuola pubblica. Che cosa deve meritarsi uno studente della scuola pubblica italiana?
La filosofia di questa docente, scrittrice, autrice di romanzi, saggi, critica e traduttrice, assomiglia molto alla mia. Ed è quella di portare avanti tutti, senza lasciare indietro nessuno. “I docenti sono attrezzati per portare avanti tutti. C’è libertà di insegnamento. E questo ci permette di pretendere da una persona quello che può e aspettare che l’altra persona la raggiunga”.
Perdersi, ritrovarsi, ho camminato sempre in questa seconda giornata. E incontrato persone dal cuore grande, come l’amica Roberta, che hanno voluto regalarmi le loro parole in modo spontaneo, sorridente, generoso. Vorrei elencarle tutte, rilanciarle, conservarle, non perderle, ma se anche fosse, che ne dimenticassi qualcuna, che ne perdessi una o l’altra, sono sicura, garantisco, parola di Wordfetcher, che prima o poi le ritroverò, prima o poi riemergeranno dalla mia coscienza attraverso il filo inesauribile della mia penna di scrivente.
Grazie per il resoconto Marta! Però la prossima volta chiamami Chiara 😁
Ah la fretta la fretta!!!! Corretto seduta stante… bello incontrarsi tra le nuvole