Plaquette
La parola Plaquette me la donano, come una lanterna nel buio dei tempi che stiamo vivendo, il poeta Giorgio Ghiotti e il pianista Leonardo Laviola. Li ho incontrati nella Casa della Poesia a Roma, un luogo nascosto dietro un cancello, al numero 22 di via Giulio Rocco, nel quartiere Garbatella. Sono arrivata, e mi sono sentita a casa di amici di altre vite, in una sala tutta da scoprire, densa di versi e di parole, scambiate tra persone che ai poeti vogliono bene. Come Alessandro Anil, Stefano Bottero e Sacha Piersanti. Sacha mi ha accolta e iscritta all’associazione “Zeugma – Casa della Poesia di Roma“, giunta alla sua seconda stagione di eventi pensati per illuminare la poesia contemporanea. Non è cosa da poco curare questo spazio autogestito dedicato all’incontro tra poeti. È stato davvero bello avventurarmi in un luogo dove ritrovarsi perdendosi nella poesia. L’oscurità ci avvolge tutti e io, come tutti, ho bisogno di fari che mi aiutino a navigarla.
Giorgio Ghiotti e Leonardo Laviola presentavano il loro progetto editoriale, chiamato VIA OZANAM. Una Plaquette, secondo la definizione del dizionario Treccani, è, in bibliofilia, un opuscolo raro, a stampa, di poche pagine. Un piccolo libro, un librino o libricino, non sempre una raccolta di poesia, ma sempre una miniatura (anche per il numero di pagine – nel caso di VIA OZANAM saranno sempre 32), che viene rilegato con del filo o spago al centro, o anche spillato. L’impresa è coraggiosa. E si propone di accendere fiaccole di bellezza con due collane, una dedicata alla poesia, a partire dalla voce di Giorgio Ghiotti, e una dedicata alla narrativa e alla saggistica, curata da Leonardo Laviola. Nell’universo dell’editoria, dove “la quantità esorbitante di libri e prodotti culturali spesso si accompagna a qualità deludente”, ha spiegato Laviola, “proviamo a fare qualcosa noi. Chiedendo dei contributi preziosi e coniugando brevità e qualità”.
Il tema della serata è un imperativo: “Bisogna voler bene ai poeti, così come alla letteratura e alla cultura”. Ma per voler bene a qualcuno occorre conoscerlo e queste plaquette sono il modo ideale per conoscere voci importanti della poesia contemporanea. Per la prima uscita Ghiotti ha chiesto il contributo di Anna Cascella Luciani, “una delle voci più limpide della contemporaneità che esordì nel 1980 con Einaudi e subito fece parlare di sé”, ha raccontato a noi ospiti del piccolo salotto. “È molto malata e non può venire alle presentazioni, ma ha scritto una sua raccolta per questo progetto, in condizioni difficili”.
“A Lisbetta, raccontando al fuoco” è il titolo del primo gioiello che apre la serie VIA OZANAM. L’autrice è la poeta Anna Cascella Luciani. La grafica della collana è affidata a Francesca Bianchessi, che ha ideato la copertina disegnando il pino simbolo della via Ozanam di Monteverde. L’albero risale alla fine dell’Ottocento e abita la via di un quartiere dove hanno vissuto poeti come Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini, Gianni Rodari, e dove ora vivono anche Giorgio Ghiotti e Leonardo Laviola. La stampa è affidata a O.gra.ro – Officine Grafiche di Roma, nel cuore della capitale e di Trastevere a Via della Luce.
È sempre illuminante ascoltare Giorgio Ghiotti parlare: “La Cascella è unica in Italia a usare il trattino anziché la punteggiatura. Nello stile della Dickinson. E un’altra sua caratteristica”, ha spiegato Ghiotti, “è quella di far partire i suoi versi sempre con la lettera minuscola, persino il primo verso, e di non chiudere con il punto finale. Questo crea un continuo, dal quale la poeta trattiene un pezzo della storia, destinata a proseguire. I suoi testi vengono da lontano e vanno lontano”.
La plaquette numero due si intitola “L’età dell’oro” e racchiude una serie di poesie dello stesso Ghiotti, dedicate alla giovinezza milanese, da una prospettiva di nuovo romana.
Due componimenti di Giorgio Ghiotti
Della collana dedicata alla narrativa ne ha parlato Laviola: “Le plaquette sono piccoli oggetti che coniugano estetica ed etica. L’etica del ricordare, portare avanti un testimone. Roma è ancora abitata da poeti e scrittori, ma non vuole loro bene. Il nostro paese non ha memoria, perché non ha trama. E allora abbiamo cercato di creare delle chicche di bellezza, con un’azione che va contro le logiche di mercato. È molto difficile trovare voci libere dalle pressioni dei media”
L’azione di Giorgio e Leonardo non è certo attuale, nel senso del mercato, ma illumina la contemporaneità della bellezza che ci circonda e lo fa per i decenni a venire. Per ora sono disponibili le due prime Plaquette di poesia. Seguiranno, per la collana di prosa chiamata Chakra, tre racconti della scrittrice Luciana Frezza, e un’intervista inedita di Giorgio Ghiotti a Patrizia Cavalli, mai pubblicata. Autrici e autori a seguire saranno Ilaria Rossetti, giovane scrittrice agli esordi, e Edoardo Rialti, traduttore di Tolkien e C. S. Lewis.
Carlo Laurenti è l’ospite accogliente della casa della poesia. La parola che mi ha regalato è sogno, o meglio più che una parola un’immagine, corredata dalla frase rêver de s’envoler. Che poi, al risveglio, stamattina, ho come avuto l’impressione di averlo vissuto un sogno. Un sogno variopinto, multicolore, dove aleggiavano parole racchiuse in miniature bellissime, da appuntarsi sul cuore, come una spilla, un amuleto. O forse come uno scrigno, contenente una polvere magica, una polvere vitale, come quella che Wendy sparge su Peter Pan e i bambini dell’isola che non c’è. È una polvere di cui abbiamo bisogno, per trovare la forza e il coraggio di osare, aprire le ali e prendere il volo… o anche solo sognare di farlo.