Forum-Groningen
Di solito quando viaggio non leggo tanto. A volte porto qualcosa di ambientato nei luoghi che provo a conoscere. In Olanda ci sono arrivata in viaggio con Lucia, mia figlia, che si trasferisce a studiare fisica a Groningen, e sono partita senza prepararmi, con l’intenzione di leggere in incognito i suoi primi passi in questa città. È la mia prima volta nei Paesi Bassi, e ho tutto ancora da scoprire. Ma la parola che ho acchiappato per prima è Forum.
Forum come l’edificio nel centro di Groningen, che è una piazza verticale, con spazi al chiuso e all’aperto. Della piazza ha il nome antico, mentre la funzione è realizzata in senso moderno: ci si va per incontrarsi, sedersi a bere un caffè, accomodarsi in qualche angolo lettura, servirsi di postazioni video dove guardare uno short film o imparare qualcosa delle città, avventurarsi sulla terrazza a guardare la città dall’alto in basso, o infine entrare in una sala del cinema, quello unica cosa a pagamento.
È un Forum come luogo di incontro tra storia e futuro, tra memoria e immaginazione, tra antico e moderno, tra tecnologia e conoscenza. Come un edificio che dall’esterno sembra non avere una forma geometrica regolare, lo definirei un parallelepipedo ritorto, con vetrate poste in modo irregolare per scrutare qualcosa all’interno, per il resto pareti di pietra (o forse cemento). In cima la terrazza ha una barriera di vetro. E a guardarla dal basso, da lontano, sembra un acquario stagliato contro il cielo, dove uomini pesce vanno avanti e indietro guardando fuori, la città di Groningen dall’alto.
Forum a Groningen è il regno del libro per come vorrei immaginarlo ovunque. A ogni piano c’è una biblioteca, spazi con librerie per temi, dove ognuno può prendere un volume e leggerlo accomodandosi in uno dei tanti salottini. La mia mente vola verso San Zeno, il mio sogno di rendere quello spazio un forum di libri, libri per tutti, libri di tutti, libri collante, aggregante, isolante, perché si stia al caldo in inverno e al fresco in estate, perché si sopravviva all’isolamento che spesso capita di dover attraversare nella vita, perché ci si ritrovi nei libri e con i libri, anche nelle lingue che non capiamo!